Ecco di seguito una analisi gemmologica dettagliata delle pietre che stiamo considerando.
Veniamo all'analisi della prima pietra ( foto in alto) : 1,71 ct proviente dalla Thailandia.
Il taglio è a cushion (cuscino) , leggermente diverso dal tipico taglio ovale, ma altrettanto pregiato.
Quanto alla purezza possiamo dire che la pietra si presenta veramente molto pulita (in pratica si notano solo alcuni aghi di rutilo) e da ciò nasce la sua perfetta trasparenza.
Il prezzo è tuttavia corrispondente alla qualità e la richiesta è pari 7.600 €.
Il colore è veramente piacevole, perfettamente omogeneo e l'effetto molto brillante.
Il rubino da 3,06 ct , thailandese, si presenta a taglio estremamente classico, ovale, di ottima colorazione, a colore non zonato e di peso consistente.
Il punto dolente è la purezza poichè presenta una serie di ragnatele rotondeggianti e chiari indici di riscaldamento.
Purtroppo l'inclusione a ragnatela è proprio diametrale e divide la pietra in due zone distinte, producendo effetti di riflesso ben visibili ad occhio nudo.
Naturalmente il prezzo tiene conto di quanto espresso e, nonostante il buon peso, si allinea intorno ai 5.500 €, che per un rubino di queste dimensioni appare congruo.
Il terzo rubino 1,67 ct, del Madagascar è contraddistinto dal tipico colore rosso cupo e da trasparenza ottima.
Le inclusioni sono praticamente assenti e a dieci ingrandimenti si fatica ad intravederle. Il taglio è a cushion, la zonatura è inesistente con colore perfettamente distribuito.
Nonostante la pietra sia eccellente in tutti i sensi il prezzo, di 5.350 €, è contenuto solo per effetto della provenienza, non ancora accettata dagli esperti come "nobile". Per le straordinarie caratteristiche di trasparenza la pietra potrebbe essere montata invece che con un contorno di pietrine, con alcuni diamanti a taglio fantasia che le darebbero un risalto ancora maggiore.
La quarta pietra presa in considerazione è di origine birmana di 2,01 ct.
Normalmente i rubini birmani sono i migliori e questo presenta un buon colore e un ottimo taglio, tuttavia si notano varie inclusioni anche centrali e non solo ad aghetti singoli, ma con vere stratificazioni.
Considerando quindi le caratteristiche globali e la provenienza il prezzo richiesto di 5.300 € appare congruo (e contenuto per un birmano).
L'ultima pietra presa in considerazione è un altro birmano di 1,66 ct. Presenta un taglio molto lasco, consentito dalla scarsa trasparenza, anche perchè altrimenti, se trasparente, con tale taglio sarebbe sembrato uno specchietto colorato.
La pietra quindi appare di dimensioni consistenti anche se di scarso peso, ma la notevole opacità, l'esagerata presenza di aghetti di rutilo orientati (anche se con i tipici disassamenti di 60 gradi), il colore garofanato e da ultimo, ma non per ultimo, gli evidenti segni di eccessivo riscaldamento fanno apparire troppo alto il prezzo richiesto di 5.800 €.
A parere di chi scrive, la cospicua presenza di questi aghetti che costituiscono il cosiddetto "effetto seta", non sembra di particolare gradimento, ma questa è un opinione personale; nel settore c'è chi invece apprezza e ricerca tale effetto.
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