
La rivoluzione della gioielleria nel XX Secolo si è manifestata concretamente solo dopo la prima guerra mondiale (la cosidetta "grande guerra") che di fatto è l'avvenimento che più di qualunque altro ha cambiato la storia del mondo.
Prima di essa l'Europa era al centro del mondo, dopo il baricentro economico del mondo si è spostato altrove. I grandi fasti della corte di Napoleone III, fortemente ridimensionati dai fatti successivi cedono il passo al senso di liberazione e di euforia post bellica. Gli anni 20 (Les annes folles) sono caratterizzati da una grande volontà di novità e gli artisti in tutti i campi si ispirano ai fatti di attualità storica invece che all'accademia. Sono gli anni in cui si impongono stili completamente nuovi.
La gioielleria punta a rivolgersi anche ai nuovi ceti borghesi emergenti e dunque in questo secolo si riduce l'importanza delle parures che erano prevalentemente riferite ai ricevimenti di corte. In realtà la reazione c'era già stata a cavallo della fine secolo quando una spinta industrializzazione aveva cercato di portare i gioielli alle masse, ma il tutto si era poi trasformato in una sensibile riduzione di qualità.
In questo periodo dominato dallo stile Liberty o Art Nouveau in Francia o Jugenstil in Germania o Sezessionstil in Austria, la produzione di nuova gioielleria si manifestò tra il 1895 e 1910 e si rivolse a motivi ripresi dalla natura (es. foglie e fiori) oppure a motivi orientali il tutto generalmente con andamento a curve e a forme riferibili al movimento. Importante è chiarire che la produzione Liberty, che si voleva rivolgere ad un pubblico borghese, divenne in realtà riferibile solo alle classi economicamente privilegiate a causa dei grandi costi unitari dei pezzi derivanti dal grosso impegno in manodopera assolutamente di tipo artigianale. Questo periodo è quello delle cosidette secessioni e cioè della volontà di voltare completamente pagina dal passato e di introdurre manifestazioni artistiche completamente innovative.
Mentre prima il gioielliere (legatore) si occupava quasi solo di incastonare le pietre (o di legarle con fili d'oro), nel Liberty nasce una nuova figura di gioielliere/designer, che nell'esecuzione del pezzo ricalca lo stile di un disegno opportunamente predisposto da lui o da un artista.
Il periodo successivo è quello dell'Art Déco che invece riguarda sostanzialmente gli anni dal 1920 al 1930 (in America fino al 40) e che ha preso il nome dalla Exposition Internazionale Des Arts Décoratifs di Parigi del 1925. In questo periodo l'arte della gioielleria raggiunge il massimo del suo splendore: i grandi gioiellieri parigini e non solo si dedicano alla produzione di oggetti che uniscono all'uso di pietre straordinarie una qualità di manodopera assolutamente eccezionale.
Si può dire che la gioielleria dagli anni 20 a fine anni 30 rappresenti il meglio nella storia della gioielleria stessa. La clientela di questi pezzi straordinari passò naturalmente dall'aristocrazia alle nuove classi dominanti che erano formate da grandi industriali, finanzieri, banchieri.
La gioielleria post bellica si articola in maniera più complessa (gioielleria intesa anche come bene di grande diffusione) e ce ne occuperemo più avanti.
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